Per 5-8 anni nella scuola italiana non entreranno più giovani insegnanti. La scuola con gli insegnanti più anziani d’Europa accentuerà questa sua caratteristica (che la Fondazione Agnelli, in un recente studio, considera un limite strutturale).
Le scelte del governo quindi non favoriscono né l’occupazione, né i giovani, né la qualità della scuola.
Quando la cosiddetta “riforma” Gelmini andrà a regime ci saranno ulteriori riduzioni del numero delle cattedre, a causa della riduzione delle discipline e dell’orario: si formeranno così insegnanti “sovranumerari” che dovranno usufruire della nuova “cassa integrazione” per il pubblico impiego, percependo uno stipendio ridotto senza poter accedere davvero all’insegnamento.
Il lavoro precario nella scuola sarà così strutturale per molti anni ancora!
Il Comitato d’agitazione permanente delle scuole biellesi chiama i lavoratori della scuola alla mobilitazione e invita tutti i sindacati a proclamare uno sciopero generale per far sentire le ragioni dei lavoratori e svelare l’inganno del governo dei poteri finanziari, che parla di rilancio dell’economia ma colpisce il lavoro dipendente, l’occupazione giovanile e la qualità del servizio pubblico.
il Comitato