Dopo il sorpasso dello scorso anno, la Francia torna leader mondiale nella produzione di vino. Secondo l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv) la Francia nell’ultima vendemmia ha prodotto 49,6 milioni di ettolitri, il 9% in più rispetto allo scorso anno, mentre la produzione italiana ha perso il 13% attestandosi a 42,2 milioni di ettolitri. “Tristi vendemmie” secondo Federico Castellucci, direttore generale dell’Oiv (ma per favore, le vendemmie tristi sono quelle senza qualità, ma dove siamo rimasti, al dopoguerra? ndr), mentre per Riccardo Illy “abbiamo fatto più qualità” e il calo produttivo ha fatto schizzare i prezzi, compensando il calo produttivo. L’Italia del vino può però rifarsi sulla Francia almeno per quanto riguarda la storia. Secondo il saggio “Roma caput vini. La sorprendente scoperta che cambia il mondo del vino” di Giovanni Negri e Elisabetta Petrini (Mondadori), la vite si è diffusa in tutta Europa grazie alle legioni romane. I ricercatori sono arrivati alla scoperta tramite uno screening genetico sulla vite: i Romani imposero ai legionari di piantare viti ovunque si trovassero per risparmiare sui costi di trasporto della preziosa bevanda.
via Club di Papillon