L’estate più lunga di sempre stravolge anche la stagione in agricoltura. Su tutti i giornali del weekend tiene banco la questione clima che con i picchi di sabato e domenica ha fatto segnare il record da quando esistono le misurazioni termometriche. A rendere surrreale questo autunno sono prima di tutto le piante che, spiega l’architetto Paolo Pejrone, vivono una seconda fioritura per cui l’arrivo improvviso del freddo potrebbe metterle in difficoltà. Continua anche la situazione di grazia degli orti dove maturano zucchine, fagiolini, pomodori e peperoni. A essere presi in contropiede sono però le produzioni tipiche dell’autunno: mele e pere hanno avuto bisogno di una irrigazione di soccorso a causa della siccità, il riso maturato anticipatamente avrà una produzione ridotta del 20% mentre le verdure autunnali al Nord (radicchio, cavoli, verze) sono già maturate e si pensa a una seconda risemina. A soffrire di più sono i funghi e i tartufi, quasi introvabili in un’annata che ancora attende le piogge autunnali. Maturazione anticipata per le castagne con effetti contrastanti, almeno a leggere i giornali: secondo il Giornale del Piemonte di domenica la qualità delle castagne si presenta ottima, mentre sulla Stampa il presidente del consorzio della Castagna Igp Cuneo Vanni Nasi avverte: “Le castagne sono praticamente bollite sugli alberi e marciscono appena raccolte”.
via Club di Papillon