Chiunque abbia esperienza nel settore dell’insegnamento e della formazione sa bene che non esiste metodo migliore per imparare di quello che affianca allo studio teorico la sperimentazione e la verifica pratica delle proprie conoscenze. Questo concetto deve essere il punto di partenza se si vogliono concepire moderni ed efficaci sistemi di insegnamento. Una versione dal greco o dal latino non sono esse stesse dei “laboratori”, vale a dire l’occasione di verificare, approfondire e mettere alla prova, consolidandole, le proprie conoscenze? Se questo è vero per il latino come può non esserlo per le materie tecnico-scientifiche nelle quali ad esempio la verifica dei fenomeni fisici, chimici, o il funzionamento di strumenti, attrezzature e macchinari anche complessi è fondamentale per un efficace processo di apprendimento? Perché allora questa riforma riduce al lumicino quando non allo zero assoluto le ore curricolari nei laboratori? Sono, queste, le ore più produttive e contemporaneamente quelle che più coinvolgono e catalizzano l’interesse degli allievi. Non possiamo pertanto esimerci dal chiedere che si rimetta in discussione l’intera questione dei laboratori, dei quali nei futuri Licei tecnologici deve essere semmai previsto un deciso potenziamento.
Questo è un estratto del documento redatto nel 1999 dal Coordinamento ITP di Biella, allora si lottava contro lo scempio della riforma Moratti, qui invece trovate la versione completa, leggetela scoprirete che già allora avevamo smascherato le intenzioni di certa politica [LINK]