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TFA – Disponibilità, modalità di accesso, punteggio, le riflessioni del prof. Passuello

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione del prof. Passuello circa l’attivazione dei TFA (Tirocini Formativi Attivi) utili ai precari per conseguire l’agoniata abilitazione all’insegnamento.

Esprimo, una volta di più, il mio profondo rammarico per l’operato delle Organizzazioni Sindacali riguardo la situazione dei docenti precari di III fascia, soprattutto in merito alla questione del TFA e relative modalità di accesso.

Nello specifico, mi rammarica vedere come gli anni di servizio prestati valgano ben pochi punti [art. 15 comma 13 lettera a) del D.M. 249, 10 settembre 2010] e quindi questo non garantisca a chi nella Scuola ha investito anni della sua vita di poter quantomeno competere SOLO con persone della medesima condizione. Sarò più chiaro: per poter accedere al TFA bisogna superare un test preliminare, una prova scritta e una prova orale; la graduatoria finale di accesso viene stilata sommando i punti di queste prove con punti derivanti da anni di servizio prestati, titoli di studio posseduti, carriera universitaria e molte altre cose. Se ci si sofferma un attimo ad esaminare i punteggi delle varie prove e quelli derivanti da altro, ci si accorge di questo: potrebbe accadere che un neolaureato, che non ha MAI lavorato nella Scuola, nella graduatoria finale di accesso al TFA possa trovarsi davanti ad un docente precario che nella Scuola e per la Scuola lavora da anni!!

Ciò è ingiusto ed intollerabile.

A mio modesto parere, ritengo che sia corretto fare una selezione qualora i posti disponibili su scala nazionale siano inferiori alla quantità di precari di III fascia presenti a livello nazionale in quella classe di concorso (cdc), fermo restando il punto che la premiazione dell’anzianità di servizio ed altro dovrebbe permettere, in ogni caso, la competizione tra precari che hanno pochi anni di servizio di differenza (un docente con due anni di servizio non deve poter insidiare il posto di un docente che ha 10 anni di servizio su quella cdc!). Così facendo, esauriti i posti disponibili in quel momento, si troverebbero esclusi perlopiù i precari più giovani che, in virtù della loro età, hanno possibilità di rivolgersi ad altre opportunità di lavoro ed attendere la successiva fase di selezione.

Alla prima fase di selezione, vista l’ingente quantità di precari di III fascia, non devono partecipare persone non inserite nelle Graduatorie d’Istituto: si tratta, in definitiva, di fare un concorso interno, ossia niente di incostituzionale ma pratica comune in altri ambiti, seppur mi renda conto che la parola “interno” strida un po’ se accostata a personale precario che si sta cercando in tutti i modi di espellere dalla Scuola, o meglio, di non farlo (ri)entrare.

I neolaureati, che non hanno mai lavorato nella scuola, devono avere un canale di selezione diverso e la loro graduatoria dovrebbe essere successiva alla terza fascia (se questa fosse esaurita a livello nazionale per quella cdc) e con valore temporale strettamente limitato alla selezione, altrimenti si creerebbe una IV fascia precaria ed assurda in un sistema già sufficientemente labile ed avulso.

Si deve poi tener presente in ogni caso che dai dati visionati in questi mesi, il TFA in alcune cdc non verrà attivato perché per il prossimo triennio non ci sarà alcuna necessità di nuovi docenti!

Non sono certo felice di fare certe considerazioni, ben conscio del fatto che proprio uno degli esclusi dal TFA potrei essere io vista la mia esigua anzianità di servizio. Rimane in me, però, la convinzione che questa sia la strada da seguire per porre rimedio alla piaga del precariato e, in un momento successivo, poter entrare a titolo definitivo nella Scuola dalla porta principale in quanto meritevoli del posto di lavoro offertoci e non elemosinati di un’utilizzazione provvisoria.

Tali considerazioni sono frutto anche dei tagli alla Scuola che condanno senza riserva nei tempi e nei metodi, come la maggior parte di noi, e contro i quali non si può più far nulla nell’immediato, ma certo si può e si deve “lottare” ogni giorno per evitare che venga fatto ancor peggio in attesa poi di poter riconquistare quanto perso e così ricostruire la Scuola e, forse ed in parte, anche la Cultura.

E’ un discorso molto articolato e pieno di sfumature che si prolungherebbe ben oltre queste poche righe in cui comunque credo di aver ben riassunto il mio punto di vista. Qualora lo vogliate, sarò ben lieto di avere un riscontro da voi in merito via mail o, ancor meglio, al primo incontro del Comitato, martedì 6 settembre.

Vi ringrazio per la vostra attenzione.

Davide Passuello

Liborio Butera:

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