Il granaio del mondo ha riserve di cereali per soli 116 giorni, tra grano, riso e mais. Una quantità che sarà destinata a scendere ancora nel 2012, nonostante i raccolti siano aumentati e come avvenne nel biennio 2007/2008 due stagioni consecutive potrebbero tornare a uccidere milioni di persone. L’abbassamento delle riserve, scrive Giovannini su La Stampa di oggi, è imputabile a land grabbing (accaparramento di terre nei Paesi in via di sviluppo), biocarburanti e volatilità dei prezzi nei mercati agricoli, mentre è naufragato l’ultimo G20 dei ministri dell’agricoltura: senza risposte sul coordinamento globale in caso di crisi alimentare. A porre al centro della scena il problema della fame è anche Papa Benedetto XVI, che ai partecipanti alla 37^ Conferenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura ha chiesto di fermare le speculazioni sul cibo, suggerendo un nuovo modello di sviluppo contro la fame e la povertà.
via Club di Papillon