Dopo l’allarme batterio killer ora, come titolano Repubblica e molti altri giornali, a farci paura sono i cibi più sani, ovvero le verdure crude. Un enorme controsenso e un danno per il mercato ortofrutticolo con timori sui prodotti di origine biologica. La scoperta del batterio sui germogli di soia di un’azienda tedesca ha infatti scatenato preoccupazioni nei consumatori europei, nonostante il buon senso suggerisca che basta lavare bene le verdure prima di consumarle. Certo la soluzione non può essere la chiusura delle frontiere e dei mercati, ma questi giorni di follia con panico da Escherichia Coli hanno portato alla luce altri paradossi del mercato globale. Sulle pagine del Giornale leggiamo che da maggiori produttori di mais quali eravamo, siamo passati ad acquistarlo da altri Paesi come Ungheria e Romania. Viene da dire “l’erba del vicino è sempre più verde“, ma in realtà le motivazioni sono da ricercare nel fatto che in Italia è stato vietato l’uso di alcuni pesticidi che danneggiano le api, così nel frattempo è cominciato l’acquisto di mais straniero coltivato, in alcuni casi, con ogni genere di insetticida. (Tafazzi al potere!)
via Club di Papillon