L’Unione europea ha messo sul piatto centocinquantamilioni di euro per risarcire i produttori agricoli colpiti dalla psicosi del batterio killer. L’idea proposta dal commissario europeo alll’agricoltura Dacian Ciolos è quella di ritirare l’invenduto a fine giugno e saldarlo a breve. I primi a essere risarciti dovranno essere i produttori di cetrioli che saranno pagati il 30% del prezzo medio del mercato. Furibondi gli spagnoli che pretendono un indennizzo pari al 100% dei danni subiti per colpa – aggiungono – dei tedeschi che hanno scatenato una inutile psicosi. Il risarcimento è insufficiente anche per l’Italia: “Il nostro danno varia dai 50 ai 100 milioni” spiega il ministro Romano. (La Stampa) Secondo Libero però c’è anche qualcuno che potrebbe approfittare della psicosi europea: l’Egitto sarebbe pronto a subentrare nelle esportazioni pronosticando una crescita pari a 230 milioni di euro, per frutta e verdura coltivata però senza garanzie sanitarie (e Libero sceglie come titolo: “Il batterio colpisce ancora: compriamo verdura africana”). Sempre in tema batterio riportiamo la considerazione di Annalena pubblicata sul Foglio: “La cosa consolante dell’epidemia della verdura è che i carboidrati meritano di essere riabilitati socialmente. Grissini, pizza al taglio (senza rucola), panini con la porchetta, cotoletta alla milanese, patate al forno, sughi, intingoli, saltimbocca, cotechini, sono l’unica via di salvezza. Il colesterolo non è più il nemico numero uno. Un menu McDonald’s può ristabilire, in questo periodo di follia batterica, il giusto equilibrio alimentare. Con un’unica avvertenza: senza inutili allarmismi, togliere il cetriolo dal cheeseburger“.
via Club di Papillon
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