L’editorialista poi commenta: “Ristoratori e vinificatori, in questi ultimi tempi, si sono dovuti adattare alla sempre più diffusa ricerca di vinelli facili, sapori ammorbiditi, biologici da laboratorio. E poi, per contrappasso, intrugli per lo shock di mezza sera e biberon per lo sballo”. Fuori metafora: come il vino vero nasce dal rispetto dei suoi tempi “la tenacia dei passaggi difficili armonizza sapori forti, genera sapori intensi che durano nel tempo. Persino capaci di migliorare, invecchiando. Ha ragione il Papa: “il vino è immagine dell’amore”. (Ma il vino vero, naturalmente).
via Club di Papillon