“A meno di una settimana dalla pubblicazione del decreto ministeriale n. 44 del 12 maggio scorso – scrive Tuttoscuola -, l’Anief, l’associazione sindacale nota per sostenere le rivendicazioni del personale precario della scuola per via giudiziaria, ha già proposto una batteria di ricorsi contro il decreto, articolati in ben 17 tipologie diverse di impugnative“. Il portale tematico non si risparmia in ironia e scrive: “In un suo comunicato l’Anief elenca i ricorsi annunciati, invitando i precari, con la modica spesa di 150 euro, ad aderire. Tutti i ricorsi proposti riguardano, naturalmente, le graduatorie ad esaurimento, con l’obiettivo, a seconda dei casi, di ottenere il riconoscimento di punteggi non previsti dalla tabella ufficiale allegata al decreto oppure per ottenere, addirittura, un nuovo inserimento nonostante, come si sa, si tratti di graduatorie chiuse ad esaurimento”.
Insomma l’Anief a quando pare sta spiazzando tutti, in primis i sindacati confederali che se ne stanno a guardare sonnecchianti per poi leggere le sentenze a bocca aperta prendendosi anche il lusso di criticare l’ardimentosa associazione che, pur facendo un po’ di quattrini, cerca di portare a casa qualche risultato concreto nelle aule dei tribunali. I confederali, sono ormai divenuti un’agenzia di disbrigo pratiche, in questo periodo infatti, sono alle prese con le “maldestre” compilazioni delle domande di aggiornamento, spillando qualche tessera ai poveri precari già spelacchiati.
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