Sono forti le proteste da parte degli operatori della sanità biellese, ma anche dai cittadini che criticano fortemente il piano sanitario della Regione Piemonte, guidata dal leghista Cota. Piano che taglia alla salute dei piemontesi di ben 150 milioni di Euro. Fra le misure che si adotteranno si registra anche l’accorpamento fra aziende sanitarie, l’ospedale di Biella dipenderà direttamente da quello di Novara. Il personale che andrà in pensione nel 2011 sarà sostituito solo al 50% e il tutta la regione saranno tagliati ben 2.300 posti letto. Una vera mazzata!
Nel biellese, denunciano i sindacati di categoria, esistono seri rischi di chiusura di alcune specialità, come ad esempio l’emodinamica, ma anche oncologia, pneumologia ed altre ancora. Si rischia anche il ridimensionamento della medicina territoriale con il conseguente aumento delle già lunghe liste d’attesa. Rischiano pure le postazioni 118 di Cavaglià e Trivero.
Insomma ancora una volta nel mirino della politica c’è lo Stato Sociale, dopo la Scuola è il turno della Sanità e dei servizi al cittadino.
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