Sull’argomento interviene anche il professor Giorgio Calabrese che mette in luce i dubbi dell’ Efsa (Agenzia Europea della Sicurezza Alimentare) sulla salute degli animali clonati. “Bisognerebbe anche stabilire – spiega Calabrese riportando i rilievi dell’Agenzia – se e fino a che punto il consumo di carne e latte derivanti da animali clonati o da loro discendenti potrebbe aumentare l’esposizione umana ad agenti trasmissibili cioè alle malattie”. In assenza di dati certi la strada da percorrere, secondo il nutrizionista, è solo quella di un’etichettatura che renda immediatamente riconoscibile la carne e i latticini derivanti da questi animali.
via Club di Papillon