Continua la diatriba sull’apertura dei negozi il primo maggio e su Il Giornale (ed. di Milano) si legge della rottura tra le sigle sindacali. Mentre la Cgil annuncia lo sciopero, la Cisl chiede al Sindaco di sospendere la delibera e di avviare un tavolo di confronto, mentre la Uil sembra non essere così contraria all’apertura dei negozi. Intanto c’è chi, come la Camera di Commercio di Monza e Brianza, definisce questa opportunità come la gallina dalle uova d’oro visto che questo 1° maggio, fra shopping e indotto diffuso, potrebbe valere circa 30 milioni di euro; la stessa domenica per Torino potrebbe valere circa 2,5 milioni di euro e per Firenze 2,2 milioni. Su Repubblica (ed. di Milano) Don Walter Magnoni, responsabile della Pastorale per il Lavoro della Curia, ribadisce tuttavia che: “E’ una necessità dell’uomo avere tempi di festa, oltre che di lavoro e di consumo”. (Ma non è la festa del lavoro il 1° maggio?).
via Club di Papillon