Il Sole 24 Ore ricorda che anche il nonno Pietro era stato stoncato da un infarto a soli 51 anni, mentre Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera ricorda l’aneddoto del padre che lo accompagnava in fabbrica ancora bambino e spariva senza dire nulla così da obbligarlo a trovare l’uscita da solo; su La Stampa esce un ampio reportage da Alba dove Pietro Ferrero, come il padre, aveva scelto di vivere insieme con la moglie e ai tre figli e dove lavorava seguendo direttamente la produzione, a differenza del fratello Giovanni che da Bruxelles si occupava del marketing.
Il direttore de La Stampa Mario Calabresi lo ricorda nel suo editoriale: “Pietro Ferrero aveva ereditato dal padre due talenti: la riservatezza e l’amore per l’innovazione. Era una persona molto garbata, quasi schiva, che non amava mettersi in mostra come gli avevano insegnato i suoi genitori. In tempi di esibizionismo, è sempre stato il credo di famiglia, la discrezione è la cifra vincente e Pietro era un campione in questo” e conclude: “Di fronte a questo dolore, può sembrare strano o inaspettato quando si parla di uno tra gli uomini piu ricchi del mondo, Michele Ferrero si rifugerà nella preghiera. Per lui la devozione alla Madonna è superiore ad ogni cosa e lì proverà a trovare la forza di cui ora ha bisogno una famiglia prima che un’azienda”.
via Club di Papillon
//