Con l’unica eccezione della scuola dell’infanzia, per tutti i gradi d’istruzione, per il terzo anno di fila, si prevedono ulteriori riduzioni, di drammatica entità soprattutto nella scuola secondaria di secondo grado e nella primaria.
Questi dati lasciano fin d’ora presagire un inizio d’anno difficile, sia per le loro ricadute didattiche e organizzative, sia per i loro pesanti risvolti occupazionali, che saranno aggravati dall’esiguo numero di pensionamenti previsti sul nostro territorio.
Vorremmo almeno una volta poter parlare della scuola, la nostra scuola, senza dover ad ogni piè sospinto discutere di tagli, senza essere costretti alla sistematica denuncia delle scelte dissennate che, con tanta pertinacia, anno dopo anno, l’attuale esecutivo ha concretizzato in una tragica realtà.
Purtroppo non è possibile: ora più che mai serve, da parte di tutti coloro che hanno a cuore il futuro della scuola, una chiara e forte presa di posizione contro un complesso di provvedimenti che, se troveranno ancora una volta completa e pervasiva applicazione, svuoteranno ulteriormente l’istruzione pubblica delle sue potenzialità e annienteranno il valore di professionalità costruite su anni di lavoro quotidiano.
Abbiamo l’esigenza di svolgere una “inchiesta” sullo stato delle scuole del biellese per capire difficoltà, incongruenze, vuoti e illegalità da segnalare e sulle quali agire subito. Intervenire, in tempo reale, sulle condizioni di lavoro e sulla qualità del servizio è urgente!
Dobbiamo reagire con forme di lotta che facciano sentire la crisi della scuola fuori dalla scuola. Intervinire sull’adozione dei libri di testo: semplicemente riconfermare le vecchie adozioni, adottare solo i libri ritenuti indispensabili, scegliere la formula dei “libri consigliati” per rendere precarie le previsioni delle case editrici, ecc…
Lo scopo è quello di segnalare il malessere diffuso e indirettamente produrre pressioni sul Ministero attraverso le case editrici.
E’ urgente coinvolgere tutti coloro che operano nella scuola. Informare, analizzare, criticare e proporre: è questo il percorso che deve coinvolgere soprattutto i lavoratori della scuola, prima i precari, ma non solo loro. E che deve saper coinvolgere tutti i sindacati locali per fare fronte comune al fine di favorire il “governo positivo” della scuola sul territorio.
Allo scopo si pensa di preparare una assemblea provinciale dei lavoratori precari della scuola (ma non solo precari) da svolgersi la seconda settimana di maggio, coinvolgendo tutti i sindacati.
Il Comitato di Agitazione Permanente delle Scuole Biellesi
View Comments (0)