Inserimento a pettine: il MIUR in un sentiero dantesco
Le poltrone del MIUR iniziano ad essere roventi, anzi roventissime, e questo grazie ai ricorsi vinti dalle varie associazioni di insegnanti e dai sindacati di base che finalmente hanno trovato un vero strumento di lotta (la via giudiziaria) mettendo letteralmente con le spalle al muro il governo della Scuola.
La poltrona più rovente di tutte è quella del direttore generale Chiappetta (un nome, una garanzia) che è arrivato al punto di smentire anche sé stesso.
Andiamo per ordine: l’ ANIEF vince il ricorso per 3000 dei suoi iscritti che chiedevano l’inserimento a pettine nelle graduatorie ad esaurimento per il biennio 2009/2011, ottenuta la vittoria, coloro che si collocavano nelle prime posizioni, hanno diritto ad essere immessi in ruolo in quelle province in cui avevano chiesto l’inserimento a pieno titolo; significa che il MIUR dovrà dare altre e tante immissioni in ruolo a detti ricorrenti per gli anni scolastici 2009/2010 e 2010/2011 senza ovviamente toccare i contratti a T.I. già stipulati. Ma vi è di più, tutti i ricorrenti che non hanno lavorato negli a.s. 2009/2010 e 2010/2011 ma che però si sarebbero collocati in posizioni utili per prendere l’incarico annuale, citeranno in giudizio civile il MIUR chiedendo il risarcimento dei danni economici subiti (un anno di stipendio + i contributi), oltre che del punteggio che questi maturavano se fossero stati inseriti a pettine.
Il MIUR si è di fatto infilato in un vero sentiero dantesco che non ha precedenti nella storia del nostro paese.
Il dott. Chiappetta (forse in confusione) per impedire ciò, emana una circolare il 21/03/2011 che di fatto smentisce la sentenza (leggila perchè è comica).
A questo punto interviene il commissario ad acta, nominato ovviamente dal Tribunale, che “intima” al MIUR di rendere esecutiva la sentenza, e quindi a riformulare e ripubblicare le graduatorie ad esaurimento del personale docente relative al biennio 2009-2011, con l’inserimento a pettine dei ricorrenti ed il riconoscimento “pleno iure” dei contratti a tempo determinato e indeterminato degli aventi diritto, dei relativi stipendi e punteggi (leggi pure questa).
A questo punto il povero Chiappetta è costretto a ritornare sui suoi passi, emanando l’ultima circolare “dulicis in fundo” il 7 aprile (leggi, leggi) che è praticamente la resa del MIUR. L’ANIEF di fatto espugna il Ministero e i sindacati confederali “patinati” ci ricordano tanto la seconda guerra Punica: “mentre a Roma si discute sul da farsi, la città di Sagunto viene espugnata dal nemico”.