Nel 2010 i milanesi hanno acquistato cibo per il valore di circa 1,4 miliardi di euro, pari a un quinto dei consumi dell’intera regione. Il dato rivela altre cose interessanti anche dal punto di vista sociologico: accanto ad una decrescita nella vendita di farine, uova, lievito e cacao (ovvero minor tempo dedicato per l’arte di cucinare), si registra un vero e proprio boom di vendita di piatti pronti come minestre (+28%), vaschette e verdure surgelate (+ 12%), frutta conservata. In notevole aumento, però, anche la vendita di piatti tipici regionali e quelli biologici. A fronte di questo maggior investimento economico nel cibo, si assiste per la prima volta a tagli per vestiti, scarpe, viaggi e vacanza.
via Club di Papillon