Il coordinamento, riconvocato dopo un periodo di intenso impegno per contrastare la sperimentazione sul merito, analizza i risultati della mobilitazione delle scuole e lo stato delle diverse iniziative sostenute dal coordinamento.
Il ministro ha dovuto scontrarsi con un rifiuto senza precedenti: il progetto sul merito dei docenti e delle scuole ha visto la pressoché totalità dei collegi esprimersi compattamente contro un piano che intende portare divisione tra i lavoratori e verso una scuola basata sull’ideologia fallimentare della competizione ad ogni costo, puntando all’abolizione definitiva della progressione di carriera per anzianità.
Ma non solo. Le diverse azioni di protesta intraprese a settembre (blocco attività POF, sostituzione colleghi assenti, visite di istruzione, ecc.) permangono in molte scuole e continuano a creare grosse difficoltà all’amministrazione. La menzogna che nonostante i tagli tutto funzioni come e meglio di prima si svela nella realtà di scuole che stentano a garantire servizi essenziali.
E’ convinzione del coordinamento che sia necessario proseguire la mobilitazione, imperniando le azioni su tre temi nei quali si concretizza l’attacco ai diritti e alle condizioni dei lavoratori della scuola:
– i tagli all’organico 2011-2012 (terza tranche della legge 133/08 che falcidia 20.000 insegnanti e 15.000 ATA) che completano il processo di licenziamento dei lavoratori e la distruzione della scuola pubblica. Il Ministro mistifica i dati, indorando la pillola con la fuorviante argomentazione dell’incremento delle domande di pensionamento (quasi che il personale della scuola non fosse inquadrato in profili e classi di concorso diverse), e tacendo invece sull’ulteriore incremento del numero di allievi per classe;
– il progetto di misurazione del merito dei docenti e delle scuole, che il governo vuole introdurre per decreto, è ripreso in modo subdolo con l’anticipata introduzione delle prove INVALSI nelle secondarie di secondo grado: il discutibile grado di oggettività delle prove per la rilevazione degli apprendimenti trasforma l’insegnamento in pratica di addestramento e crea un ulteriore aggravio di lavoro (seguirà uno specifico documento sulle prove INVALSI);
– l’impoverimento retributivo legato al blocco del contratto, l’erosione salariale causata dall’aumento del costo della vita, lo slittamento degli scatti, il pesante saccheggio al sistema pensionistico.
Si stabilisce di operare all’interno delle scuole:
1. monitorando, attraverso le RSU o i colleghi disponibili, il quadro delle iscrizioni, della formazione classi e, conseguentemente, della determinazione dell’organico di diritto;
2. proseguendo il percorso critico e di contrasto sul piano della qualità, del merito e sul nefasto meccanismo delle prove invalsi (mezzo indiretto per valutare i docenti), anche mediante assemblee collettive di sensibilizzazione dei colleghi.
Il Coordinamento si riconvoca per giovedì 10 marzo alle ore 17.00 c/o l’istituto Regina Margherita.
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