La crisi sta responsabilizzando gli italiani nel consumo. Secondo un’indagine Adoc, pubblicata su Avvenire, nel 2010 sono finiti nel cassonetto, in media, 454 euro di spesa a famiglia, rispetto ai 515 euro dell’anno precedente. La notizia sorprendente è che rispetto al 2009, la percentuale di sprechi è calata del 13,4%, con punte del 17,6% durante le feste. Una condotta, quella degli italiani, da attribuire sicuramente al periodo di crisi, ma che ha fatto scendere lo spreco mensile da 33 euro a 29. Questa tendenza positiva, apprezzata sulle stesse pagine da Giorgio Calabrese, è da attribuire anche ad una maggior attenzione a ciò che gli italiani mangiano, mentre lo spreco è portato dall’acquisto generico. Purtroppo, infatti, come ha rivelato l’Adoc, spesso i consumatori sono influenzati dalle offerte speciali che i vari esercizi commerciali lanciano per rendere più abbordabile o appetibile un prodotto. Per questo motivo l’associazione ha stilato un elenco di consigli per aiutare il consumatore:
1) usare gli avanzi per cucinare altri piatti;
2) oppure congelarli;
3) acquistare meno o più spesso ciò di cui si ha più bisogno;
4) evitare le offerte promozionali come i 3×2;
5) mettere le verdure nella parte bassa del frigo per conservarle più a lungo;
6) la frutta si conserva meglio a temperatura ambiente;
7) il pesce fresco va in frigo oppure nel congelatore;
8) controllare bene le scadenze.
In questi giorni nel frattempo è nata una “piattaforma” del Ministero della Salute, che, insieme alle associazioni di categoria della filiera alimentare di consumatori, organizzazioni sindacali e Regioni, si occuperà di alimentazione, attività fisica e tabagismo, per proporre un nuovo approccio alla salute.
via Club di Papillon
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