Nel caso della Francia pare che nei lotti esportati, apparentemente la concentrazione di diossina sia più bassa del massimo autorizzato dalle leggi Ue per l’alimentazione animale. Mentre in Danimarca “queste produzioni sono usate per il pollame che non è commercializzato (per il consumo umano)”, ha detto Frederic Vincent, portavoce per la salute della Commissione Ue in un incontro stampa a Bruxelles.
Nonostante le rassicurazioni (di circostanza?) e il tentativo di gettare acqua sul fuoco, la cosa che più ci lascia perplessi è che dopo “mucca pazza” e altri scandali di questa natura si faccia ancora poco per prevenirli. Chissà quante schifezze quotidianamente ingeriamo senza nemmeno sapere come e dove vengono prodotti…