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C500 e C510 la forzatura ministeriale


Riportiamo qui diseguito una riflessione fatta dal collega ITP Pietro Chiappini e pubblicata su OrizzonteScuola. Pietro solleva una questione delicata che riguarda le classi di concorso C500 e C510: con la riforma a regime, tali discipline potrebbero passare “d’ufficio” a 20 ore con l’erosione di ore destinate ai precari e non solo potrebbero aprirsi altri scenari.

Cara redazione, vorrei sottoporre alla vostra attenzione e, tramite voi, all’ attenzione di tutti i colleghi itp di ruolo e non, della classe di concorso C500 e C510 di tutti gli alberghieri d’Italia, quello che andrà a succedere con la composizione delle cattedre per l’ anno prossimo, in attesa della prossima nota ministeriale sulla definizione degli organici per l’ a.s. 2011/2012, che certo non sarà confortante.

Ebbene per effetto della riforma l’ anno prossimo nel primo biennio degli istituti alberghieri si insegneranno 4 ore di laboratorio di sala e vendita e 4 ore di laboratorio di enogastronomia (e meno male …grazie al fatto che la classe si divide in squadre). Questo vuol dire che formare una cattedra da 18 ore, cosi com’ è, sarà impossibile (4 ore per 4 classi si arriva a 16 ore e le altre due?) e per rispettare i tagli imposti dal ministero in organico, soprattutto in organico di fatto, vedrete che sarà data l’opportunità (meglio dire diventerà prassi) di formare cattedre a 20 ore (4 ore per 5 classi).

Del resto anche quest ‘anno ci sono cattedre nei vari alberghieri a 19 e 20 ore , in barba alle norme sulla costituzione delle cattedre a 18 ore, al CCNL im materia e dove ciò non è avvenuto lo si deve a quelle associazioni di categoria e a quei sindacati che per tempo hanno informato i docenti su cosa stava per succedere, invitandoli a rifiutare ore oltre le 18.

Vi rendete conto a cosa si sta andando incontro? Decidere senza opporre resistenza, complici anche alcuni sindacati purtroppo, di passare ad insegnare da 3 a 5 classi come se niente fosse, per due misere ore aggiuntive pagate 1/78 dello stipendio sentendosi pure in colpa, sapendo che a migliaia di precari è stato definitivamente tolto il posto di lavoro..! Altro che guerra tra poveri…questa è una lotta crudele tra colleghi che debbono sempre di più fare ingiustamente i conti tra le ragioni economiche e quelle del cuore, sentire sulla propria pelle la disperazione dello stimato, magari amico collega precario che ha perso la cattedra avvertendo di esserne in parte responsabile …e poi ci viene chiesto di andare sereni ad insegnare, a trasmettere valori, ad infondere fiducia …

Vorrei ricordare a sindacati, associazioni, governanti e al resto dell’ Italia che dietro una cattedra non c’è solo una tessera sindacale, un iscritto n°.., un contenimento della spesa pubblica, un insegnante di troppo magari pure fannullone..ma dietro quella cattedra che sembra cosi facile da eliminare c’ è il destino di uomini e donne con famiglie e figli, nè più ne meno di un operaio di una fabbrica, di un
artigiano, di un commerciante, di un proprietario di un’attività, con un dramma in più: con la laurea in italiano, matematica, latino e cosi via se perde la possibiltà di insegnare, un docente cosa fa’? La triste, sarcastica risposta è quella che voi pensate…

Spero che queste semplici riflessioni siano di buon auspicio per gli addetti ai lavori in vista della prossima definizione delle norme sulla composizione degli organici per l’anno prossimo

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Liborio Butera:
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