Ad Ascoli Piceno l’Arpa ha recentemente analizzato 68 campioni di extravergine, provenienti sia da frantoi marchigiani sia acquistati presso esercizi commerciali. E’ risultato che circa un terzo del campione degli extravergini, acquistati nei supermercati, sarebbe fuori norma !
I campioni di olio vengono analizzati con un esame che individua la presenza di alchil esteri ( indicatore di scarsa qualità dell’extravergine di oliva), fattore che può essere imputato alla degradazione delle olive. Dunque olio non commestibile da raffinare.Viene così “camuffato”, mescolato a extravergine e accentuato nell’odore.
“Il responsabile del Servizio chimico dell’Arpa picena, Ernesto Corradetti, precisa: «La concentrazione media di alchil esteri riscontrata nei campioni di frantoio è stata molto bassa intorno a 15 milligrmmi per chilo. Il tenore medio riscontrato nei campioni reperiti sul mercato invece è stato di 150 milligrammi per chilo”.
Inoltre: attenzione all’etichetta: la legge vuole che sia specificato quando l’olio è “100% italiano”, ottenuto cioé da olive prodotte e lavorate in Italia. In alternativa viene indicata la diversa provenienza dei frutti (olii comunitari, bacino del Mediterraneo…).
Un altro indizio che non deve trarre in inganno è il prezzo: un extravergine pagato 3 o 4 euro dovrebbe far sorgere leciti dubbi sulla sua illibatezza…” [link].
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