Finalmente è ufficiale: nel pacchetto sicurezza approvato ieri dal Consiglio dei Ministri è stato anche abolito il Decreto Pisanu che di fatto ostacolava la distribuzione del WiFi libero in Italia.Una misura, questa, sollecitata da più parti, che supera le restrizioni imposte dai decreti Pisanu seguenti agli allarmi terrorismo del 2005 e che scadranno il prossimo 31 dicembre.
Tale decreto (rinnovato di anno in anno) prevedeva che chiunque offriva accesso a internet in un pubblico esercizio o in un circolo privato era tenuto a registrarsi presso la Questura. Il gestore doveva inoltre tenere un registro dei dati dei propri clienti o soci che si connettevano a internet, con l’obbligo a un’identificazione certa degli utenti della propria rete (tramite carta d’identità o numero di cellulare) e a custodire i dati sul traffico che avevano fatto su internet (il cosiddetto “log”), perché le forze dell’ordine, all’occorrenza, potessero consultarlo.
Attenzione: WiFi libero in questo caso non va inteso come gratuito, ma come “libero” da qualsiasi limite di carattere burocratico. Saranno poi i gestori dei locali pubblici a decidere se offrire gratuitamente o meno la connessione internet tramite WiFi ai propri clienti.
Il decreto, comunque, non valeva solo per gli internet point, ma anche per gli utenti privati che magari volevano condividere la propria connessione WiFi privandola di protezione. Questo, legalmente, non era possibile e di fatto scoraggiava anche i gestori di locali pubblici a creare dei punti wireless accessibili a tutti.
Finalmente il decreto non verrà più prorogato e tutte le restrizioni verranno meno dal primo gennaio 2011.
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