I dolci a pasta di mandorla siciliani sono sicuramente fra i più buoni e i più famosi al mondo, spesso però la loro realizzazione non avviene con la mandorla coltivata nell’Isola, ma con quella di importazione. La maestria dei pasticceri isolani poi provvede a “camuffarne” le carenze.
Fra le più buone in assoluto spicca la mandorla agrigentina perché ha un elevato contenuto di amigdalina (Acido cianidrico e aldeide benzoica), che garantisce una maggiore frazione lipidica rispetto alle altre mandorle. Nell’agrigentino a sua volta spicca quella coltivata nelle campagne di Cattolica Eraclea, territorio particolarmente vocato, che aveva raggiunto livelli di assoluta eccellenza, peccato però che le politiche agricole degli ultimi anni abbiano scoraggiato i produttori che in larga parte ne hanno abbandonato la coltivazione.
Oggi in loro soccorso, e in soccorso di chi adora tutta la pasticceria siciliana, ma anche la gelateria, arriva il Coordinamento regionale delle aziende siciliane della filiera mandorlicola, per iniziativa del Consorzio di Avola e dell’Associazione di Agrigento e con il patrocinio dell’assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari.
Lo scopo del Coordinamento è anche quello di fare sistema per combattere ad armi pari la concorrenza straniera, con prodotti di scarsa qualità, responsabile (in parte) della riduzione della superficie mandorlicola siciliana. Una iniziativa che raccoglie il nostro consenso, poichè da sempre sosteniamo che i prodotti del territorio debbano essere valorizzati e protetti.
Tanto e meglio un territorio produce, tanta sarà la ricchezza del territorio stesso e di chi lo abita.