Non si fermano le proteste degli insegnanti, lo comunica Professione Docenti che martedì 22 giugno, in occasione della prima prova scritta degli esami di Stato, invita i docenti italiani a manifestare in modo visibile il loro dissenso verso una politica sulla scuola che è fatta solo di tagli: alle classi, alle ore di lezione, al numero dei docenti, alle retribuzioni del personale della scuola, agli scatti di anzianità, al diritto alla salute, alle pensioni. Ancora una volta, con grande senso responsabilità – si legge nel comunicato -, i docenti italiani rispetteranno le leggi, consentendo il regolare svolgimento degli esami e limitandosi solo a manifestare la loro rabbia con un segno visibile quale un nastro, un cappello, un indumento strano o ogni altro segno che la fantasia potrà suggerire. Ma non si illudano i nostri governanti, questa è l’ultima occasione per ripensare la politica dissennata sulla scuola perché, in caso contrario, a settembre inizierà un percorso di lotta senza precedenti, che sicuramente avrà ripercussioni negative anche su scrutini ed esami. Se non si cambia, è certo che i prossimi esami di Stato se li faranno Gelmini, Brunetta e Tremonti.
- 15 anni ago
Liborio Butera
Categories:
scuola
Indossate uno “strano” indumendo per protestare contro i tagli all’Istruzione Pubblica
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