Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 137 del 15 giugno 2010 la riforma della scuola è in vigore. gli istituti tecnici- così come abbiamo scritto in passato – si divideranno in due macro-settori (Economico e Tecnologico) con 11 indirizzi sottoindirizzi; anche negli istituti professionali sono previsti due settori principali (Servizi ed Industria-artigianato), con sei sotto-indirizzi più orientati al mondo del lavoro e maggiormente legati alle regioni.
Ma – come evidenzia la Tecnica della Scuola – la riforma significa anche tagli: per quasi tutti i corsi superiori è prevista una riduzione del 5-10% dell’offerta formativa settimanale. Una “mossa” che, unita ad altre, porterà non pochi risparmi alle casse dello Stato: basta dire che l’anno prossimo, del resto come il precedente e il futuro, spariranno ben 25.000 cattedre.
Che dire, la delusione è palpabile soprattutto perchè chi da sempre ha lottato per impedire tale scempio.
Un forte critica la muoviamo verso i sindacati “patinati” che in questi mesi, quando si scriveva, hanno fatto finta di non saper leggere, salvo poi svegliarsi a giochi già fatti. Un calcio nei testicoli lo daremmo volentieri a tutto il PD, complice silenzioso davanti alla devastazione operata dal mostro GelminTremonti!