“Openbook ” è un sito ideato in America da 3 ingegneri per evidenziare le pecche sulla privacy di Facebook [link]. Basta digitare delle parole e appaiono i post degli ultimi giorni che le contengono, finiti sul web attraverso quelle applicazioni che, dal 21 aprile scorso, hanno aperto la comunità al resto del popolo di naviganti. Un nuovo attacco all’ideatore del famosissimo social, Mark Zuckerberg, 26 anni compiuti.
Tra le frasi (consigliate) da digitare ci sono: non dirlo a nessuno, ho perso la verginità, odio il mio capo.
Il problema fondamentale dei social è che molto spesso, a differenza della mail, si dimentica di affidare al web certe notizie senza ricordare che c’è tutto un popolo di “amici” a condividerle.
Insomma, è l’uso che si fa di uno strumento, non lo strumento stesso che deve essere colpevolizzato.