E’ vero che la riforma Gelmini sarà applicata gradualmente a partire dalle prime classi del prossimo anno, ma non è assolutamente vero che le scuole e le discipline non subiranno tagli pesanti. Molti dimenticano che proprio dal prossimo anno le ore di lezione settimanali passeranno dalle attuali 36 ore settimanali, alle 32. Saranno interessate a tali tagli le classi seconde, terze e quarte, dunque spariranno ben quattro ore dagli attuali curriucula a prescindere appunto dalla riforma. Nel caso specifico degli istituti tecnici e professionali a sparire saranno soprattutto le ore “professionalizzanti” ovvero quelle della didattica laboratoriale.
Per fare un esempio concreto vediamo cosa accadrà il prossimo anno nel triennio meccanico di un istituto tecnico industriale; le classi di concorso tagliate saranno: in terza 2 ore settimanali della classe di concorso C320 (Lab. Meccanico Tecnologico) e 4 ore della A020 (Discipline meccaniche e tecnologia). In quarta 4 ore della C320 e 4 ore della A020, due tra le discipline di indirizzo più importanti che caratterizzano appunto un corso per periti meccanici.
Ma a riforma approvata – lo riporta anche La Repubblica, con un articolo a firma Salvo Intravaia – i periti meccanici dell’era Gelmini non studieranno più Geografia e dimezzeranno le lezioni di Diritto ed economia. Ma soprattutto dovranno studiare meno Matematica, Meccanica, Sistemi e Tecnologie meccaniche. Gli Elettrotecnici, oltre Matematica e Geografia, studieranno meno Elettrotecnica e Impianti elettrici: le due discipline che caratterizzano l’indirizzo di studi. Stesso discorso all’istituto tecnico per geometri (che diventa Costruzioni, ambiente e territorio) dove sono state sacrificate Costruzioni, Topografia e Impianti.
Anche i professionali subiranno la stessa sorte: “In tutti gli indirizzi calano le ore di Italiano. Negli istituti alberghieri gli studenti passeranno parecchie ore in meno (il 40 per cento) in cucina e subiranno un taglio alla seconda lingua straniera. E dei futuri odontotecnici, ci si potrà fidare? Meno Fisica, Chimica, studio dei materiali dentari e ore di laboratorio. La roulette del taglio delle ore toccherà anche le seconde, terze e quarte classi dei tecnici. La riforma, infatti, parte dalle prime classi, con nuove materie e quadri orario. Ma il taglio dell’orario colpirà anche le classi successive, escluse le quinte. Nelle seconde classi, per scendere a 32 ore settimanali, verranno sacrificate alcune ore di Italiano e Matematica. Al triennio sarà la volta delle materie professionalizzanti: Elettronica all’industriale e Topografia al tecnico per geometri.
Ma in Italia c’è sempre il solito popolo figlio del Grande Fratello che sostiene che questi tagli erano necessari… poveri noi, povera Istruzione!
Qui potete scaricare le bozze complete [LINK]
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e il Nautico perde esercitazioni marinaresche, i nostri capitani non sapranno farsi nemmeno il nodo al collo perchè a questo ci sta pensando qualcun altro.
Alla faccia della democrazia!
faccio notare che oltre ai tagli ingenti nelle materie tecnico-pratiche (tra cui anche la nostra, c450) c'è uno strano silenzio sui corsi della terza area, quelli professionalizzanti, su cui da noi, c'è stato un grosso blocco.
Che significa?
Che obiettivi ha un ministro della p.a. che decide di togliere ai professionali l'area professionalizzante secondo voi?forse che voglia fare in modo che,COME SARA' PROBABILE, i professionali si svuotino per fare in modo di passare tutto alla regione???
Mah; a voi la riflessione
Ma come facciamo a stabilire ora quali materie subiranno la diminuizione oraria per l'a.s. 10/11? Sono già usciti dei decreti esplicativi?
Il problema Luca è che questi tagli nulla hanno a che fare con la riforma, ma riguarda la riduzione dell'orario scolastico.
Certamente, ma dove possiamo leggere le materie interessate alla riduzione d'orario per l'a.s. 10/11?
se segui il link trovi tutte le classi di concorso destinatarie dei tagli con i relativi indirizzi.
E' l'onesta intellettuale che ti consente di farci comprendere il disastro del sapere nella scuola pubblica oltre alle conseguenze occupazionali, economiche e della divisione in classi sociali che la riforma Gelmini sta provocando. Ci hanno, però, assicurati che ci saranno più corsi di formazione e stage affidati a soggetti ed enti non pubblici (anche proposti dai sindacati) che gestiranno - come stanno facendo - da "privati" le assunzioni e la Cultura.
.... Ma come hanno potuto fare?
Sto pensando a quei fior di sindacalisti, proprio quelli più noti: Epifani, Angeletti e Bonanni, che, invece, hanno trovato il modo di dividere i lavoratori, e non solo quelli della scuola, tanto da far "osare" al ministro del Lavoro, Sacconi, che ora si può anche parlare di cancellare "lo statuto dei lavoratori" e sostituirlo con "lo statuto dei lavori" accumunando lavoratori e datori di lavoro dello stesso ramo in associazioni di persone che si uniscono (cosi ci diranno) per conseguire determinati fini di lavoro e d'impresa, ma anche fini assistenziali, culturali etc., riservando, però, ai soli lavoratori il diritto di lavorare nella corporazione e ai "soli datori di lavoro" quello di assumere e licenziare per non pregiudicare il raggiungimento dei fini comuni che l’associazione persegue; tutto in osservanza ai principi del novello statuto dei lavori.
Qualcuno sottovoce sta dicendo: "Operazione di restyling della dottrina che tende a dare importanza alle corporazioni".
Ma, comunque, sempre bravi i Bonanni, gli Angeletti e, dulcis in fundo, bravi anche gli Epifani. Sono riusciti in concorso a portare indietro di oltre 60 anni le lancette del tempo. Si, di oltre 60 anni, perché se i lavoratori, subito dopo il conflitto mondiale, aderivano ad associazioni sindacali diverse, CGIL, CISL ed UIL, avevano comuni obiettivi: la conquista del lavoro, della scolarizzazione di massa, dell'assistenza sociale e sanitaria. E, tutto questo dalla Sicilia alle Alpi. Ora, invece, con le corporazioni e la devolution si potrà garantire un salario differenziato ai lavoratori senza suscitare scandalo e, cosi facendo, a dividere ancora di più l'Italia e a far più male al Sud e alla Sicilia.
ciao, luciano
Caro Luciano, intanto grazie per aver lasciato qui sul mio blog la tua opinione. Opinione che condivido fino in fondo, perchè come sai, la prima critica va a quelle forze sociali che anzichè difendere la scuola in primis e i lavoratori in secundis hanno pensato solo ai loro privilegi, dividendosi e offrendo al paese intero uno spettacolo meschino.
Proprio su questa palese divisione il governo ha potuto affondare il colpo più duro distroggendo o se preferisci depotenzializzando uno dei pilastri più importanti di un Paese civile, democratico e moderno:l'Istruzione!
La cosa però che più mi rammarica è assistere al silenzio degli italiani che pezzo dopo pezzo stanno perdendo le conquiste fatti da altri italiani e in altri tempi.
Grazie per aver riconosciuto la mia onestà intellettuale, questi sono tempi che non ci permettono di indossare maglie colorate per difendere la propria "squadra", ma piuttosto occorre spogliarsi di tali maglie e guardare tutti assieme al bene comune. Ma il mio è solo un sogno...