Una donna, rispetto ad un uomo, lavora per ben tre anni e tre mesi in più, in relazione ad un arco di tempo lavorativo di 40 anni. E’ quanto emerso dall’indagine ” Il tempo è donna”, eseguita dall’Istituto di Ricerca ISPO e commissionata dalla Maison Eberhard & Co. Il gentil sesso è maggiormente impegnato a paragone degli uomini, perché nell’arco di una giornata deve svolgere ben tre lavori: quello di madre, di casalinga e di ufficio (o altre tipologie).
Quelle 8 ore e 30 minuti giornalieri, vedono occupata la donna nelle diverse mansioni, contro le 7 ore e 23 minuti del proprio compagno. Comunque rispetto ai dati statistici oggettivi rilevati, gli intervistati avrebbero una percezione diversa del tempo libero, perché sarebbero le donne ad averne di più a disposizione. Ma questa discordanza di pareri e percentuali, andrebbero ricondotti all’idea passata della donna casalinga. Abbandonata la vita faticosa dei campi e proiettata in quella della società industrializzata, la madre-lavoratrice sta sempre meno davanti al focolare, barcamenandosi tra prole, faccende domestiche e lavoro fuori casa.
Ma basta guardarsi intorno, per dissipare ogni dubbio.