Terremoto in Abruzzo, la tragedia più grave di questo inizio millennio
Un terremoto devastante ha distrutto il cuore dell’Italia. La scossa più grave, con magnitudo 5,8 della scala Richter, è stata quella di lunedì notte, (registrata attorno alle 3 e 30) con epicentro a 10 chilometri dall’Aquila.
Il sisma è stato avvertito in tutto il centro Italia, il numero delle vittime cresce di ora in ora, si stimano centinaia di morti ed innumerevoli dispersi e feriti. Incalcolabili sono i danni alle case, agli edifici, alle chiese.
All’alba di lunedì le fonti parlavano di una quindicina di persone rimaste sotto le macerie ma con il passare delle ore si è capito che il terremoto aveva provocato una vera e propria tragedia ed il numero delle vittime sembrava assomigliare sempre più ad un bollettino di guerra.
Numerose famiglie sono state annullate dalla sua furia devastatrice, che non ha risparmiato quasi nulla di ciò che ha trovato.
Le città ed i paesi interessati dal sisma sono diversi, in primis l’ Aquila, e Paganica, poi Castelnuovo, Brittoli, Fossa, Totani, San Demetrio, Poggio Picenze, Villa Sant’Angelo, San Gregorio, Avezzano ed ancora altri paesi che comunque hanno riportato danni più o meno gravi. La situazione più critica è quella di Onna, con il 90 % delle case distrutte, numerosi morti ed una parte della montagna completamente crollata.
All’Aquila sono crollati diversi importanti edifici. Si segnala il crollo della parte absidale della Basilica di S. Maria di Collemaggio, dal transetto sino al fondo della chiesa, della cupola di Giuseppe Valadier della chiesa delle Anime Sante, del campanile della chiesa di San Bernardino. Crollato parzialmente anche il transetto del Duomo e crollata Porta Napoli.
Crollata la casa dello studente, che ospitava circa 80 ragazzi, purtroppo non tutti usciti illesi dal decadimento dell’edificio.
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