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A Torino nasce il primo “Negozio leggero”

Se Ecologia deriva da Oikos, (casa) e se nella medesima Scienza casa vuol dire ambiente allora ci sembra che qualcuno abbia dimenticato qualcosa. Casa, in questo contesto, non vuol dire “abitazione”; non è lo zerbino sul quale strusciamo le scarpe prima di varcare la soglia di casa oppure la pattumiera dei rifiuti. Oikos è natura.

La madre terra francescana ed i suoi fiori e frutti non sono un bene ad uso e consumo di chiunque la deturpi ma una risorsa che va tutelata e protetta. E ciò accade non solamente con grandi opere ad ampio raggio ma anche con dei piccoli gesti quotidiani che tutti possiamo fare.

Inoltre, di questi tempi e con questa crisi, da qualche parte bisognerà pure risparmiare!

E’ con questa filosofia che ha aperto i battenti a Torino, in via Napione 37,  il primo “Negozio leggero”. I diversi prodotti in vendita, dal vino ai cosmetici alla pasta, sono privi di imballaggi e si acquistano sfusi ma ci sono anche prodotti a chilometro zero.

L’iniziativa nasce dal lavoro di Ecologos, un ente di ricerca per l’ambiente ( che ha seguito progetti come il “detersivo alla spina” in Piemonte ed “i pannolini lavabili” a Perugia) e della cooperativa Rinova. Nel loro punto vendita di Torino propongono prezzi vantaggiosi con un occhio all’ambiente.

Ma realizzare un tale progetto non è stato semplice, soprattutto per ciò che riguarda le norme igieniche. Gli stessi contenitori , per proteggerne il contenuto (caramelle, pasta, cereali), sono a “pozzetto”ed il cliente può chiedere la quantità necessaria, prelevando ciò che si desidera con una paletta. Gli erogatori di vino e detersivo sono distinti in due ambienti, comunque comunicanti tra loro e si attinge al distributore con una bottiglia, anche portata da casa propria.

I prezzi dei prodotti sono convenienti, in quanto si risparmia sull’imballaggio di arrivo della merce e sugli involucri delle confezioni .
Il “Negozio leggero” dovrebbe essere il primo di una catena in franchising .

E se con questo sistema tutti risparmieranno e l’ambiente ci guadagnerà con la riduzione dei rifiuti, ci verrebbe da chiedere: a questo punto meno immondizia …sì party! Già, perché si potrebbe essere anche più felici con uno sconto sulla bolletta sull’immondizia. Ma i Comuni riuscirebbero ad osare tanto?