Chi lo avrebbe mai detto che gli insegnanti italiani un giorno avrebbero invidiato i loro colleghi rumeni? Probabilmente nessuno. Però è così, sostanzialmente per due motivi, il primo riguarda il rispetto che hanno del loro lavoro genitori e studenti e il secondo riguarda l’iniziativa del capo di governo Traian Basescu. Quest’ultimo ha emanato una legge che aumenta del 50% gli stipendi dei docenti rumeni: «So che questa legge è opportuna, perché tutte le parti in causa hanno sottoscritto un patto per l’istruzione, con la partecipazione di tre grandi federazioni sindacali», però non è dello stesso avviso il Parlamento che teme conseguenze per il bilancio statale.
Da noi, in Italia, è tutta un’altra storia, il salario dei docenti è tra i più bassi d’Europa e lo stesso Veltroni con il PD, oggi sbandiera ai quattro venti questa vergognosa realtà, ma ieri, al governo, non ha fatto nulla per rendere più dignitoso un lavoro che per gli stati democratici e lungimiranti (vedi India, ahimè) costituisce uno dei pilastri fondamentali per lo sviluppo degli stessi Paesi.
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Il comportamento Rumeno mi sembra molto simile a quello italiano che favorisce delle categorie senza prima valutare se effettivamente ci sono i fondi per farlo.
Da qualche anno ne stiamo pagando tutti le conseguenze. Bello farsi "belli" davanti agli stupidi elettori!!