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LO IONE VISTO DA AURELIO GATTI

Ione, la ilarotragedia di Euripide rappresentata per la prima volta nel 410 a.C. circa, è stata messa in scena ieri sera al teatro di Eraclea Minoa – penultimo spettacolo dei “Teatri di Pietra Sicilia 2008” nel comune agrigentino. L’adattamento del regista Aurelio Gatti ha richiesto un palcoscenico praticamente vuoto, con al centro una serie di persone che lavorano all’unisono un grande lenzuolo bianco. Mentre i personaggi tessono così la tela, essi tessono anche la trama della storia, e allora si affacciano via via i personaggi della tragedia: Creusa, la madre violentata, e Ione, il figlio abbandonato, e poi Xuto, gli dei, il coro. E mentre la vicenda di Ione si consuma, continuamente avviene sul palcoscenico, volutamente in assenza di qualsiasi crinale, il “contatto” di questi personaggi tragici con le avventure di un’ improbabile compagnia comica, personaggi che sembrano essere appena usciti da una commedia dialettale napoletana. Il risultato è un’atmosfera paradossale, un non-luogo sospeso tra commedia e tragedia, dove sorriso e disperazione sono facce di una stessa medaglia e dove, forse, solo il casuale destino è signore di tutte le cose . Al termine dello spettacolo, abbiamo avvicinato Cinzia Maccagnano, l’attrice che ha vestito i panni di Creusa, e alla quale abbiamo chiesto qualche impressione.

Liborio Butera: