attualità

Perla Pavoncelli non si candida più nelle liste di Alemanno.

Perla Pavoncello, è questo il nome della ragazza divenuta famosa perché Berlusconi, per risolvere il suo status di precaria (con una battuta), gli ha offerto il matrimonio con il figlio Piersilvio. Da questa (infelice?) battuta ne è nata una polemica politica per certi aspetti persino noiosa, forse perché i contenuti di questa campagna elettorale sono talmente miseri che ogni pretesto è buono per distogliere l’attenzione degli elettori dai veri problemi del Paese.

Dopo la vicenda televisiva, la novità è che alla ragazza romana un posto gli è stato offerto per davvero, lo ha fatto l’aspirante sindaco di Roma del Pdl, Gianni Alemanno, che la voleva a tutti i costi nella sua squadra di possibili consiglieri comunali. Peccato però che Perla alla fine lo abbia rifiutato perché il suo nominativo occupava il 47° posto della lista e dunque rischiava di non essere eletta. La ragazza – giustamente, aggiungo io – il posto lo voleva, ma doveva essere un “posto” sicuro e non fino alla fine della campagna elettorale.

In tutto questo bailamme però c’è anche un altro aspetto abbastanza esilarante ed è che mentre il centrosinistra si affannava a difenderla deprecando la frase del Cavaliere che le aveva suggerito di sposare un milionario in assenza di un lavoro certo, Perla era già al lavoro con Alemanno e il suo staff, che le dava lezioni sul comportamento da tenere come candidata al consiglio comunale capitolino.