Una triste fotografia del Paese
In questi giorni stiamo facendo una fotografia della situazione del Paese soprattutto dopo essere stato amministrato da Prodi & co. Oggi ci occupiamo della situazione dell’industria italiana e in particolare della produzione industriale basandoci sui dati diffusi dall’Istat. Secondo l’istituto, il nostro Paese sta vivendo un terribile periodo di recessione, la produzione industriale per giorni lavorativi ha chiuso in calo dello 0,2%, mentre a fine 2006 aveva registrato un aumento del 2,2%.
Nel confronto tra la media del 2007 e quella del 2006, si sono avuti aumenti per i beni strumentali (+0,9%) e per l’energia (+0,2%). In calo i beni intermedi (-0,7%) e quelli di consumo (-0,8%). I dati settoriali per l’intero anno dicono che nel 2007 è aumentata la produzione di gomma e materia plastiche (+3,4%); delle raffinerie di petrolio (+3,3%); dei prodotti tessili e abbigliamento (+3,2%). In flessione pelli e calzature (-7,4%), seguiti da apparecchi elettrici di precisione (-6,1%), legno a prodotti in legno (-2,7%).
L’ultimo mese dell’anno ha fatto registrare un brusco stop per la produzione di autoveicoli, in calo dell’11,3%. I mezzi di trasporto in totale accusano una flessione del 6,7%.
Il “dicembre nero” dell’industria non sarà un fatto isolato. Così, almeno, ritiene l’Isae, secondo cui il primo trimestre 2008 si chiuderà con un dato negativo, una lieve flessione sul quarto trimestre 2007. La produzione industriale risalirà in gennaio (+0,6%), per scendere in febbraio (-0,7%) e risalire in marzo (+0,6%). Il dato della produzione industriale di dicembre ha sorpreso in negativo gli analisti e il ribasso così forte potrebbe mettere in discussione infatti sia la stima sul Pil del IV trimestre 2007, sia le previsioni 2008.
Insomma un Paese a pezzi che necessita di una terapia d’urto, mi domando se questa politica e soprattutto se questi uomini “politici” saranno capaci di tirarci fuori dal tunnel?