La tracciabilità per tutelare la salute.
Nel nostro Paese è sempre più allarme invasione di prodotti cinesi contraffatti. E non si tratta di soli orologi, scarpe e oggettistica griffata, ma di prodotti alimentari potenzialmente dannosi per la nostra salute. E’ stata la Coldiretti a denunciarlo a Napoli nel corso del Meeting dei Presidenti. Nel corso del 2007 sono sbarcati in Italia, e in questo caso sequestrati, oltre 160 milioni di chili di concentrato di pomodoro cinese spacciato per Made in Italy. Il pomodoro – sostiene la Coldiretti – è il condimento maggiormente acquistato dagli italiani che, secondo i dati Ismea Ac Nielsen, spendono per i consumi casalinghi ben 442 milioni di euro per acquistare oltre 545 mila tonnellate di pomodori in scatola o in bottiglia. Ogni famiglia – precisa la Coldiretti – durante l’anno acquista almeno 31 kg di pomodori trasformati e, a essere preferiti, sono stati nell’ordine i pelati (14 Kg), le passate (11 Kg), le polpe o il pomodoro a pezzi (5 Kg) e per ultimo i concentrati e gli altri derivati (1 Kg). Di fronte a tali dati si capisce che è necessario prendere le dovute contromisure che in primo luogo devono bloccare i falsi e subito dopo l’obbligo di specificare nelle etichette la “vera” provenienza della materia prima impedendo così di spacciare per Made in Italy prodotti lavorati nel nostro Paese, ma acquistati in paesi stranieri.