Prodi e Levi vogliono imbavagliare i blogger, e bravi!
Chi di voi si sarebbe mai immaginato che una persona dall’aspetto mite come l’attuale presidente del Consiglio Romano Prodi nascondesse una lato oscuro, anzi oscurantista? Probabilmente nessuno, invece con una legge a firma sua e dell’onorevole Levi vogliono, senza tanti giri di parole CENSURARE i Blog e i Blogger, con buona felicità di molti giornalisti, politici e oscurantisti a vario titolo. La legge, grazie ad una stampa probabilmente complice, era passata sottotraccia. Se ne è accorto per puro caso Valentino Spataro, autore di Civile.it, la notizia è stata ripresa prima dal portale Punto Informatico e poi da Beppe Grillo, quest’ultimo terrorizzato sia per il suo neonato movimento del Vday sia per i guadagni ricavati con il suo blog in un attimo ha suonato la carica. In un biz il popolo della rete ne era a conoscenza e per tutta la giornata di ieri non s’è parlato d’altro e suppongo che se ne parlerà ancora, la legge è da FERMA’. Persino un mio amico, in genere pacato, sostenitore di Prodi, mi ha telefonato terrorizzato dicendomi che ha rispolverato la t-shirt che è andata di moda durante il periodo della campagna elettorale che riportava la scritta “Io sono un coglione” e per esplicitare meglio il concetto ha aggiunto “ a ragion veduta” nella parte posteriore invece ha scritto “No al bavaglio dei blogger”. Bisognerebbe crearsene una per ciascun blogger e iniziare in questo modo la protesta. Fatta questa introduzione andiamo ad analizzare contenuto della legge bavaglio a firma del prode Prodi e dell’On. Levi: se sarà votata, chi vorrà aprire un blog dovrà prima registrarsi, spendere soldini, avere un direttore responsabile (un giornalista iscritto all’albo) e rischiare una querela per ogni cosa scritta. Il testo comprende anche uno stralcio sulle responsabilità penali, che dovranno aumentare. Ogni pubblicazione su internet, quindi anche i blog, dovra’ essere registrata al ROC (tele dico io), il Registro degli Operatori della Comunicazione.
I blogger in questi anni sono diventati sempre più bravi, a volte più bravi persino dei giornalisti stessi, che sempre più spesso passano da noi per cercare le notizie per poi pubblicarle sui giornali per i quali lavorano, la legge bavaglio stavolta gli era sfuggita, alla faccia dell’onestà intellettuale e dell’informazione libera