“bambino omosex” la nuova campagna choc della regione Toscana
Contro gli omosex non abbiamo nulla, ci mancherebbe anche. Ma l’ultima campagna di sensibilizzazione adottata da dall’Arcigay italiana voluta dalla regione Toscana ci lascia molto perplessi. In questi giorni nelle città toscane campeggia un manifesto che ritrae “Un bel bambino roseo e paffuto, la mano sinistra protesa verso la bocca nel gesto, sublime e atavico, della suzione del pollice. Una perfetta e tranquillizzante icona dell’infanzia, quell’immagine, se non ci fosse qualcosa di inusuale e “diverso”. Una fascetta da polso sulla quale, invece del nome del piccolo, c’è scritto homosexuel, omosessuale in francese (CdS).”
Il messaggio è chiaro ed evidente: nessuno può decidere se nascere gay o etero, vero, verissimo. Da adulti però tutti possiamo decidere se è giusto o meno sbattere sui muri, per ora, delle città un neonato e poi successivamente sulle cartoline che andranno in giro per l’Italia intera. La modalità non ci convince, non ci troviamo d’accordo con quanti utilizzano i la provocazione per far passare un messaggio. E poi onestamente avremmo preferito altri testimonial anziché un bimbino.