Prima o poi l’Europa dovrà
Sono trascorsi dotti anni postconciliari in cui gli italiani andavano all’oratorio, messa la domenica, battesimo, catechismo e gli altri sacramenti. E poi? E poi quasi niente che c’entrasse con la ragione per cui uno è o non è, rimane o non rimane cristiano. Arriva questo Papa e di colpo uno si chiede dov’è la novità? Perchè tanto scandalo sotto il cielo? Dalla “Deus Caritas est” in avanti, da Ratisbona a Vienna non passa giorno che il Papa non ripeta la sua linea di condotta su tutto ciò che di naturale passa dall’inizio della vita al suo ultimo rantolo. E cos’è che prende alla gola, che disarciona dal groppone della banalità, se non questa benedetta franchezza cristallina del nominare le cose (come amore, unione, verità, sesso, bellezza) portando direttamente dentro le cose – e non come deduzione implicita colta, filosofale – il si, si, no, no di una presenza? Com’è che eravamo abituati a starcene al caldo delle prediche lontano da chi sprezzava le cattedrali, e il 265° vicario di Cristo ci rifila il suo robusto paradosso, di fare come se Dio esistesse? Com’è – e qui duole più di tutto – che d’ un tratto la chiesa resiste energicamente a ogni separazione della ragione dal cuore, della testa dalle pulsioni elementari? Adesso che da ogni parte ci dicono che ci si salva da soli, neanche in coppia perchè le coppie sono fluide, ma proprio soli, questa chiesa cos’è se non un rigurgito di oscurantismo rompiscatole? Io non lo so come si è arrivati a questo punto morto. Al punto che ciò che ha ingentilito l’Europa venga scambiato con la peste. Al punto che Gesù lo puoi deridere tutti i giorni, ma Maometto no. Al punto che un Papa è solo come un Cristo in croce. Ma non eravamo culturalmente e storicamente cristiani, appena prima della tua elezione? E non lo saremo ancora, dopo di te? Com’è che tutti applaudono qualsiasi cosa purchè contro quella voce , anche quando fa cadere le braccia, è sconclusionata, opaca? A proposito, gli altri, gli sprezzanti, ti avranno mai letto? Perchè ribadiscono che chiunque affermi una cosa come verità è intollerante? Scusate, lo vedete, questo è un libro, sono intollerante se dico che è la verità che questo è un libro? Ed ecco, finalmente, come può accadere che una persona così in alto e così colta, e così navigata nel suo ordine e ministero si sia immedesimata d’un colpo nel magistero di Pietro, da prendere sul serio l’uomo finanche nei desideri, nella nostalgia, nella tristezza, nell’attimo di stupidità?