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Maurizio Capobianco: la gola profonda di calciopoli

Memorizzate questo nome: Maurizio Capobianco, perché nei prossimi giorni ne sentirete parlare. Si tratta di un ex dirigente juventino. Si dice ancora fortemente legato alla società, dove ha trascorso 10 anni appunto come dirigente. Memorizzate bene il nome perché Capobianco è la prima gola profonda di calciopoli. In un’intervista rilasciata a La Repubblica sostiene di essere a conoscenza di molti retroscena che riguardano la gestione truffaldina di Moggi e Giraudo e prossimamente è disposto a fare i nomi di alcuni arbitri e giornalisti al soldo della Juve: “Tutto quello che diro’ – afferma – e’ documentato e dimostrabile. Beni facilmente monetizzabili venivano consegnati per il tramite di societa’ terze a soggetti terzi. Terzi legati agli arbitri da rapporti di parentela. I fatti risalgono agli inizi della gestione Giraudo-Moggi nell’anno ’95. Chi sono questi arbitri? Questo non ho intenzione di dirlo, al momento. I beni? 20-25 milioni di lire, per ogni ‘gratificazione’.”A chi gli chiede perché ha deciso di parlare solo adesso ripete che ancora i tempi non erano maturi, oggi lo sono, anche se ancora non fa i nomi dei 4 arbitri che venivano come dire… “ammorbiditi” attraverso dei regali pregiati erogati grazie ad una società terza, Della Semana srl, voluta fortemente da Giraudo. Tale società nonostante calciopoli è ancora attivamente operativa e partecipata dalla Juve per il 30 per cento. Attraverso la Semana, Moggi e Giraudo, in violazione della legge Pisanu, finanziavano indirettamente le curve. Nei bilanci ci sono fatture da decine di migliaia di euro a gara per l’acquisto di coreografie, striscioni e quant’altro. Che mi risulti Semana e’ sempre operativa, Giraudo ha ancora il 2 per cento della Juve e questo fa di lui uno degli maggiori azionisti bianconeri. C’e’ ancora Bettega, e’ consulente: io me lo ricordo Bettega in societa’, partecipava a tutte le riunioni con Moggi e Giraudo. A quanto pare l’ex dirigente è a conoscenza di molti retroscena mai considerati né dalla giustizia sportiva, né tantomeno da quella ordinaria. L’ufficio indagini della Federcalcio ha fatto sapere che ha aperto un’inchiesta, staremo a vedere. Quello che si augurano gli sportivi italiani è che finalmente sia fatta giustizia vera, non si capisce perché il Genoa per aver falsato una partita sia finita in C e la Juve che ha falsato interi campionati abbia potuto usufruire di molti sconti di pena. L’intervista integrala la trovate cliccando questo [link]