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Eteropride, ed è subito polemica!

Dico o non dico, forse dicevano o hanno già detto? Boh! L’unica cosa certa è che la confusione regna sovrana soprattutto tra le forze di maggioranza lacerate dalle anime diverse che la compongono. Anche nel centro-destra, certo in misura minore, regna un po’ di confusione: non a caso Taradash e Della Vedova erano in prima linea a manifestare nel dico-pride.

In questo movimento pro-dico di una cosa però sono tutti sicuri: nell’aver individuato il nemico assoluto da combattere, la Chiesa. Infatti lo slogan “Libertà per noi e dittatura per gli altri” si è materializzato durante la manifestazione di piazza Farnese. Diversi erano gli slogan blasfemi e poco educati urlati in libertà contro il Papa per non parlare dei numerosi poster giganti che vedevano l’immagine del Santo Padre ritoccata e resa volgare, che a confronto le vignette contro il Profeta sono bazzecole.  Ciò nel rispetto della propria sacrosanta libertà di manifestare, guai però se è la Chiesa a dire la sua, guai, per questi amanti della “loro” libertà; l’Istituzione Religiosa si deve occupare solo di anime e non deve assumere nessuna posizione, perché altrimenti viene tacciata come oscurantista, complottista eccetera eccetera.

Verrebbe da dire un po’ di rispetto per favore, ma questa ormai è una società che si indigna solo per cose che un tempo erano “normali” e che oggi invece rischiano di diventare “trasgressive” come è accaduto a Biella quando i giovani di destra hanno deciso di fare una sorta provocazione verso il gay pride festeggiando l’Eteropride. Apriti cielo, dalle donne di sinistra sono arrivate critiche durissime verso la locandina che vedeva una donna nuda, seduta di spalle, con le braccia coperte da lunghissimi guanti neri e la testa chinata all’indietro, come se immagini del genere non se ne fossero mai viste in televisione.

E’ un inno al “machismo” sostiene, in una lettera pubblicata su “Liberazione”, la portavoce dei giovani comunisti rivolgendosi a Giorgia Meloni responsabile di azione Giovani e vicepresidente alla Camera dei deputati. L’iniziativa offende le donne, le considera come un oggetto subalterno al maschio, continua nella lettera. Ma per piacere… adesso si sta esagerando. Fermo restando che la libertà di manifestare è un diritto sancito dalla Costituzione e riguarda tutti destra, sinistra, centro, su e giù e trick e track, mi chiedo (con tutto il rispetto di questo mondo) se è più volgare un volantino come quello descritto o una carovana di uomini muscolosi in tanga di pelle che amoreggiano sui “carri” a mo’ di baraccone da circo, nascondendosi dietro uno pseudo orgoglio gay?

 

Liborio Butera:
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