Questa che segue è una amara riflessione del collega V.P. Dopo averla ricevuta, ho pensato di condividerla con voi, per capire quali sono, a volte, i rapporti tra un Dirigente Scolastico e il Consiglio di Classe.
“La scuola ha fallitooo!!” urla la Preside alla fine di un Consiglio di Classe straordinario che ha dovuto sospendere un alunno.
In questo modo rivendica, anzi rimarca, il suo ruolo gerarchico di “capo”. Per noi non ce ne sarebbe bisogno. Forse serve a lei. Inoltre, prendendo l’iniziativa di denunciare e accusare, si autoassolve preventivamente. Lei non può essere responsabile. Così tutta la ‘filiera’ che arriva fino al Ministro e al Presidente del Consiglio.
Ad ascoltarla siamo solo noi una dozzina di docenti. Perciò presunti colpevoli e responsabili anche se non dichiarati. A chiederlo non faremmo bella figura e ci autoaccuseremmo. Potremmo anche essere sospettati di dubitare o negare che “la scuola ha fallito”.
Tutti sanno che la scuola ha fallito e continua a fallire. Ma perché strillare una cosa ovvia, palese, indiscutibile? Perché non ricercare invece le cause e iniziare a rimediare?
E poi noi docenti non siamo tra le prime o le seconde vittime del fallimento, assieme agli alunni o subito dopo di loro? Botte e corna? Pagare il conto e chiedere scusa?
E i Presidi non hanno la responsabilità di essere i docili e acritici yesmen e passacarte della burocrazia a noi e a loro sovrastante fino al Ministro e al Presidente del Consiglio?