Trash-Politik: cartine marcate Rifondazione Comunista
Il trash sta caratterizzando la nostra epoca. I programmi televisivi seguono imperterriti questo, discutibile, filone “artistico”. Si passa con disinvoltura dal Grande Fratello, all’Isola dei famosi, passando da Teo Mammuccari con il suo ultimo gioiello di TV-spazzatura intitolato “Distraction”. Se la televisione crea questi modelli culturali definiti trash-cult, la politica può rimanerne fuori? Certo che no! Ad inaugurare il filone trash-politik è stata Rifondazione Comunista. In questi giorni di campagna elettorale oltre alla battaglia politica per conquistare le poltrone di Palazzo Chigi, il partito di Bertinotti è impegnato contro il proibizionismo verso l’uso di sostanze stupefacenti, introdotto con la legge Fini. Per veicolare le loro idee, hanno pensato bene di usare i mezzi più conosciuti dai fumatori di canne: cartine e filtrini. Insomma, invece, dei soliti e noiosi manifesti o santini, i comunisti, per attecchire sui ragazzi hanno scelto di distribuire gratis gli “strumenti” necessari per rullarsi uno spinello. Ma, invece della più nota marca Rizzla, hanno posto il logo della falce e martello, che notoriamente con la libertà ha ben poco da spartire. Per fare più presa mancava solo la materia prima ed il gioco era fatto: la droga! Una forza che si propone come parte di un esecutivo, si può permettere di sfruttare questi escamotage per raccogliere consensi degli antiproibizionisti? Certamente! Se la televisione utilizza i Reality per fare audience, Rc utilizza la droga per raccogliere voti, tutto rientra nella becera logica di mercato: acquisire clienti! Personalmente lo trovo poco serio e non sono affatto d’accordo con chi sostiene che le droghe si dividono in leggere e pesanti, le droghe sono droghe, punto! Lo sostengono: la scienza e la stessa Commissione stupefacenti delle Nazioni Unite. Ricordo con dolore, l’esistenza di ragazzi che si sono rovinati la vita proprio a causo dell’uso delle droghe. Assieme a loro le stesse famiglie, che hanno subito violenze fisiche quando si sono rifiutate di finanziare questo “innocente” vizio. Aggiungo che è ora di finirla con la balla colossale che la droga è utilizzata anche in medicina e pertanto è salutare, perché, ricordo, in quel caso è somministrata nelle dosi e nelle modalità opportune, ma soprattutto sotto stretto controllo medico. L’affermazione che legalizzandola viene sottratta dal controllo delle narco-mafie è semplicemente RIDICOLA e suona come una beffa. Non è sicuramente questa la soluzione. Le narco-mafie devono essere combattute senza se e senza ma e sicuramente se si legalizzerà la marijuana ci sono molte altre droghe che continueranno ad essere gestite dalle mafie; o le vogliamo legalizzare e sostituirci come Stato agli spacciatori? Le famiglie e i drogati, hanno bisogno d’altro, di interventi seri, come ad esempio centri attrezzati per la disintossicazione e un controllo capillare del territorio per impedirne il commercio. Termino ricordando che a volte il proibizionismo non è così dannoso, la legge antifumo, ad esempio, ha incoraggiato molti fumatori a smettere, io sono un esempio vivente.