Il bullismo segna la vita
Le vittime del bullismo hanno la vita segnata per sempre: "Ogni giorno avevo il terrore di entrare a scuola", ha raccontato Sophie Amor una ragazza inglese di 23 anni che finalmente ha ricevuto un risarcimento di 20 mila sterline (pari a circa 30mila euro) per essere stata vittima del bullismo nella scuola pubblica che frequentava in Galles. Racconta episodi raccapriccianti e di come i suoi compagni delle elementari, le sputavano addosso, la prendevano in giro perché grassa e la picchiavano, tanto che una volta fu costretta a mettere dei punti intorno all’occhio dopo essere stata sbattuta di proposito per terra. “Non potevo nemmeno camminare nei corridoi senza che qualcuno facesse un commento o sbattesse, di proposito, contro di me” ha aggiunto Sophie, addirittura a 9 anni tentò il suicidio con un’overdose di farmaci, a 14 anni si ritirò da scuola perché gli venne diagnosticata la depressione. Segna la vita il bullismo, la segna nel peggior modo possibile, spesso viene considerato una semplice bambinata, e non viene posta la giusta attenzione. Sophie oggi ha 23 anni ma non ne è ancora uscita: "E ora non esco nemmeno più di casa se vedo che in strada sta passando qualcuno dei ragazzi che mi hanno offeso o malmenato. Quella che sto vivendo non è una vita vera e propria… è un’esistenza e basta. Purtroppo odio questo mio modo di reagire, ma non posso cambiarlo". I genitori spesso davanti alla sofferenza dei figli, non ne denunciano le cause perché tendono a sottovalutarle etichettandole come semplici “bambinate” che con il tempo e la crescita saranno superate. Ma a volte non è così. Parlare di bullismo è già un importante passo avanti. Sensibilizzare gli adulti può significare evitare di vivere un dramma ad un bambino, che a quell’età rischia di subire traumi che poi si manifesteranno in tutta la loro “spietatezza” in età adulta, quando sarà difficile poi poter intervenire.