l’Unione è contro la scuola pubblica!
Pronti, via… e sono già spaccati! Oggi era la giornata della presentazione del programma dell’Unione, una della forza che ha contribuito alla sua nascita, La Rosa nel Pugno, non ha partecipato al gala di presentazione tenutosi al Teatro Eliseo. Romano Prodi che in questi mesi ha cucito e ricucito le enormi differenze, sperava che almeno oggi trovasse tutte le componenti della coalizione presenti a festeggiare. Non è stato così. I Radicali di Capezzone e lo SDI di Boselli, non hanno firmato il programma, li dividono due argomenti strategici: la Scuola Pubblica e i PACS. Prodi ha minimizzato e si è detto contento dell’appoggio politico di Borselli, ma le richieste sulla scuola hanno svelato un arcano che in questi anni l’opposizione aveva abilmente mistificato: i finanziamenti alle scuole private. Si erano sempre detti contrari, specie la sinistra più radicale, e accusavano il centro-destra di togliere risorse al pubblico per distribuirle ai ricchi, e Noi ci avevamo creduto. Eravamo scesi in piazza a manifestare, avevamo insultato e attaccato la politica liberista di Berlusconi, speravamo in un cambiamento di tendenza, ma oggi ci dichiariamo delusi e arrabbiati. L’Italia e gli italiani, forse non hanno capito bene il perché della rottura con Emma Bonino, lo spieghiamo in due semplici parole: L’Unione vuole finanziare le scuole private a discapito della scuola pubblica. All’uscita di scena di Emma Bonino si sono sentiti commenti da parte di quella sinistra radicale che ci hanno lasciato ulteriormente perplessi: Di Liberto senza nessun problema ha affermato che con i radicali non hanno nulla in comune. Come nulla in comune? La sinistra radicale non è a favore della scuola pubblica? Ad ogni intervista non fanno altro che ribadirlo, e invece, quando bisogna scriverlo sul programma si dimostrano più liberisti di Berlusconi? La scuola italiana sicuramente si sentirà spiazzata da questa strana novità. Boselli, ha chiesto l’appoggio degli insegnanti affinché possa passare la sua linea, speriamo che la scuola risponda a questo appello e non si lasci più strumentalizzare da chi in questi anni ha fatto solo propaganda politica.